BOLOGNA – Le Sardine si prendono una pausa di riflessione. L’annuncio è stato dato dal leader Mattia Santori in una lettera inviata a tutti gli attivisti e pubblicata interamente sui social.
Uno dei fondatori del movimento ha spiegato il motivo di questa scelta: “Mi sento responsabile di diverse centinaia di persone che aspettano un mio segnale per procedere o retrocedere e questa responsabilità mi pesa, come mi pesano i dissidi interni, le litigate per i post e le paranoie complottiste“.
Il nodo politico
Nella lettera Santori è ritornato anche sul problema legato alla natura del movimento: “So che in molti avete notato uno stallo in queste settimane. Non vi nego che questo stallo è dovuto alla stanchezza e alla paura che tutto il lavoro fatto fin qui si traduca in un vantaggio per pochi e in una delusione per molti […]”.
“Il manifesto è pronto – ha aggiunto il fondatore del movimento – ma abbiamo capito che un manifesto politico oggi porterebbe a nuovi litigi, a tante incomprensioni e una marea di chiacchiere sterili. Stessa cosa per la struttura. E’ necessario organizzarci, ma la struttura a cui abbiamo lavorato è oggettivamente precoce per un gruppo di persone che manco si fidano tra loro, né si conoscono“.
“Non sarà la fine delle Sardine”
Le Sardine sono pronte a fermarsi ma solo dopo l’ultimo atto. “Ho sempre avuto un’idea precisa di quel che avrebbero dovuto essere le sardine da grandi – ha concluso Santori – forse ho sbagliato ad aspettare tutto questo tempo a dirvela. Ma, che ci crediate o no, mi interessava davvero sapere cosa ne pensava ciascuno di voi. Al prossimo incontro vi dirò la mia idea fin dal principio e vi consegneremo il manifesto valoriale. Non sarà la fine delle sardine, al massimo uno spartiacque. Sicuramente un momento di confronto sincero, corretto e dovuto“.
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